LECCE- Quel giorno erano in centinaia, da ogni parte del Salento, arrivati in pullman, in auto, più lavoratori che si unirono trasformando quella in una giornata di grande protesta a Lecce. L’ 1 febbraio 2013, si era nel pieno delle storiche vertenze Adelchi, Filanto, Omfesa, Scalo di Surbo, Pista Prototipo di Nardò. Tutti insieme a sfilare nel cuore della città e poi sui binari della stazione di Lecce, bloccando l’arrivo e la partenza di diversi treni. Dopo quasi cinque anni, la Procura di Lecce presenta il conto, ma solo a dieci operai: è stato notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagini a ex dipendenti dell’Adelchi, dell’Omfesa e dello scalo, tutti residenti a Tricase, Miggiano, Surbo, Trepuzzi, Carmiano e Lecce.
“Oltre al danno la beffa”, dice Rocco Annesi, uno dei rappresentanti sindacali dell’ex calzaturificio tricasino, tra quelli il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati. Il fascicolo è nelle mani del pm Emilio Arnesano. I reati contestati sono quelli di manifestazione non preavvisata nel centro cittadino e di interruzione di pubblico servizio, avendo impedito il transito dei convogli.
L’appello è alla magistratura, perché “si usi il buon senso”. La gran parte di quel gruppo che ha animato le proteste Adelchi ora è sparpagliato, tra chi è emigrato, chi si è buttato in un’impresa autonoma, chi un lavoro lo aspetta ancora. E non manca la riflessione ironica e amarissima: “lo Stato, alla fine, non si è dimenticato di noi”.