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Costi Imu-Tasi, Lecce si conferma tra le città più care

LECCE – È di 535 Euro la media nazionale di spesa per il saldo Imu-Tasi 2017 sulla seconda casa, ma ai leccesi questa scadenza è costata 621 Euro, cioè 86 Euro in più.

E così il capoluogo barocco si conferma tra le città più care rispetto alle tasse sulla casa.

Il termine ultimo per il pagamento era il 18 dicembre, ma il contribuente ha comunque un anno di tempo per versare quanto dovuto con un importo maggiorato con gli interessi e le sanzioni (l’importo varia a seconda di quanto tempo si impieghi a regolarizzare la propria posizione con il Fisco). Il saldo si versa per la seconda casa, ma anche per le seconde pertinenze (seconde cantine o garage) della prima abitazione.

“Già nel mese di giugno, commentando i costi dell’acconto per Imu e Tasi, avevamo annunciato la stangata destinata a colpire i cittadini leccesi e che purtroppo si conferma tale con il saldo di dicembre”. Ne consegue che anche il costo complessivo dell’Imu/Tasi 2017 su una seconda casa a Lecce è più alto della media nazionale: 1.242 Euro contro 1.070″. Così il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto, commentando il Rapporto Imu-Tasi 2017 diffuso dal Servizio Politiche Territoriali della Uil nazionale. Secondo il Rapporto, per le seconde pertinenze dell’abitazione principale a Lecce si versano in media 85 euro per un garage e 35 euro per una cantina. Anche in questo caso, dunque, i costi del capoluogo salentino superano la media nazionale che si attesta a 76 Euro per i garage e a 33 euro per la cantina. Chi possiede un solo garage o una sola cantina come pertinenza dell’abitazione principale NON deve pagare nulla.

Il saldo Imu/Tasi, invece, si paga anche sulle prime case cosiddette di lusso: in questo caso a Lecce la spesa media è di 1.701 Euro.

Le aliquote non hanno subito rialzi, considerato il blocco imposto per l’anno in corso, ma non hanno nemmeno subito ribassi, cosa questa possibile ma non attuata da alcuna città. In nessun capoluogo si è utilizzata questa opzione e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno. Diciotto città hanno confermato l’addizionale della TASI sugli altri immobili, per cui in questi comuni le aliquote superano quella massima dell’IMU (10,6 per mille). Brindisi è tra le città che hanno scelto l’aliquota dell’11,4 per mille; Lecce l’11 per mille (10,6 per l’Imu e 0,4 per la Tasi).

Secondo Giannetto, serve maggiore equità. “Gli sportelli dei Caf Uil – evidenzia – sono affollati in questi giorni da tantissime persone che chiedono assistenza per il calcolo del saldo Imu/Tasi e, dal rapporto diretto con i contribuenti, risulta evidente come molti vivano con preoccupazione la scadenza fiscale. Non solo questa. L’attuale sistema di tassazione degli immobili va modificato – ribadisce – per affermare il principio costituzionale dell’equità sostanziale tra i cittadini”.

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