LECCE – “5 punti che grossolanamente parlano sì di 40 primi cittadini salentini determinati ad opporsi al gasdotto Tap, ma con alcune varianti che hanno ammorbidito la bozza originale e che non rispecchiano la volontà della maggioranza“. A parlare è il sindaco di Melendugno Marco Potì. Dopo aver letto il documento di sintesi dell’assemblea dei sindaci inviato dalla Provincia, si affretta a mettere i puntini sulle i: “è diverso dalla bozza e questa presunta versione definitiva non è stata inviata a nessuno dei partecipanti prima di essere resa pubblica. Ad esempio nella trattativa con il Governo non si esclude più categoricamente il tema gasdotto e l’idea di ragionare centimetro per centimetro sembra aver ceduto il passo a quell’arrendevolezza della minoranza contro la quale la gran parte di noi ha lottato fortemente“.
“Alla luce dell’ultimo incidente avvenuto in Austria -aggiunge- stiamo valutando (insieme ad altri colleghi sindaci) di richiedere alla Magistratura un supplemento di indagini sui rischi legati al progetto nella sua totalità: c’è in ballo la sicurezza di oltre 30 mila persone“.