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Per l’immacolata la tradizione va rispettata…iniziando dalle pittule

SALENTO – Mentre l’olio fumante scoppietta meglio darsi da fare: l’impasto è semplice ma ci si può sfiziare con tantissime varianti, tutte deliziose. Nel giorno dell’Immacolata nel Salento le case si riempiono di profumi e sapori della tradizione, a cominciare dalle pittule.

Dorate, invitanti e soprattutto pronte a soddisfare tutti i gusti, meglio se mangiate calde davanti ad un camino acceso. Un’opera d’arte tutta salentina e semplicissima: acqua, lievito di birra e farina e un pò di olio di gomito, poi il gioco è fatto.

Ad arricchirle ci pensa la fantasia. Olive snocciolate, una manciata di pomodori freschi tagliati a cubetti e una di capperi nell’impasto: ed ecco che le pittule alla pizzaiola sono servite. C’è poi la variante con il baccalà, quella con le patate, i cavolfiori oppure le rape. Tanti gusti forti e originali per palati diversi…difficile resistere.

La festa in onore della Beata Vergine Maria, nella tradizione cristiana, è il giorno in cui si conclude la novena in suo onore e inizia il percorso verso il Natale, verso la nascita di Gesù. E allora come resistere ai festeggiamenti? Meglio se in buona compagnia e davanti ad una ricca tavola imbandita.

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