Nuova autorizzazione per Colacem, sindacati contro i sindaci

GALATINA- La lettera con cui 8 sindaci hanno dichiarato la loro contarietà al rilascio dell’Aia al cementificio Colacem non è andata giù alle rsu aziendali, che dicono la loro all’indomani del vertice in Provincia in cui Arpa e Asl hanno deciso di alzare la posta sui controlli.
“Nessuna maestranza operante nello stabilimento si è mai sentita oggetto di ricatto finalizzato al posto di lavoro – scrivono in una nota -. Chi lavora e/o ha lavorato all’interno dello stabilimento conosce quanto l’azienda sia attentissima al rispetto delle normative”. “Siamo dispiaciuti – aggiungono – che un comitato di medici della provincia di Lecce citato più volte come parte interessata (per un documento scritto e mai firmato) abbia disertato l’invito fatto dalla Direzione aziendale al solo fine di chiarire i dubbi; disgustati da come l’ex viceministro Fassina adoperi il suo potere per una interrogazione parlamentare chiedendo la chiusura preventiva e cautelativa dello stabilimento in mancanza di dati oggettivi non sapendo quanti e quali siano i controlli in continuo adoperati e delle visite di controllo avute da parte di Arpa Puglia (non concordate come sostiene qualcuno). Per diritto di cronaca, anche l’ex viceministro è stato invitato ma ha disertato l’invito”.
Infine, l’invito a denunciare non sulla stampa ma in Procura la presunta responsabilità del cementificio con l’insorgenza di tumori nella zona. Su questo, in realtà, esiste già più di un fascicolo aperto per esplorare l’eventuale correlazione tra emissioni degli stabilimenti industriali dell’area e altissima incidenza del cancro.

“Invitiamo la direzione Colacem – aggiungono i sindacalisti – ad adottare ogni forma di legittima rivendicazione verso chi osa lanciare accuse infondate che facciano sentire la forza lavoro corresponsabile di chissà quale crimine”.

 

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