CASERTA- L’ha annunciata per la prima volta ieri a San Leucio, a Caserta, ed è la proposta che il governatore pugliese Michele Emiliano ha dichiarato di aver discusso con l’ex premier Tony Blair, da tre anni consulente della multinazionale Tap: costruire un acquedotto accanto al gasdotto, per trasportare acqua dall’Albania al Salento, invece di disperdere i soldi degli “investimenti aggiuntivi”, circa 55 milioni di euro, nei rivoli dei diversi progetti presentati al tavolo romano sulle compensazioni a fronte della costruzione del Tap. A quel tavolo, però, ufficialmente la Puglia non ha presentato la proposta, poiché siede solo in veste di uditore, attraverso l’ex rettore Domenico Laforgia, a capo del Dipartimento Sviluppo Economico, senza dire la sua. Eppure, Emiliano è stato chiaro: “la Regione ci sta già lavorando con Snam e Aqp tramite lo stesso Dipartimento che ha elaborato la strategia per la decarbonizzazione”.
Il governatore parla dell’acquedotto salentino-albanese durante il convegno “Dal carbone a Parigi, lo sviluppo e la tutela del creato”, organizzato dal Fronte democratico della Campania, la sua corrente nel Pd. “I salentini non si vendono, non c’è niente da fare – dice – e spero che per il resto dei pugliesi sia lo stesso. Io ho chiesto al ministro De Vincenti di smetterla con questi tentativi”.
Dunque, la proposta. Emiliano è stato in Albania tra l’8 e il 9 novembre scorsi. A Tirana, ha discusso con il sindaco della capitale, Erion Veliaj per dei progetti Interreg Puglia – Albania e collaborazione in materia di acqua. “Ho incontrato il presidente Edi Rama. In quei giorni in Albania – ha riferito – c’era anche Tony Blair e io l’ho incontrato. Lui era preoccupato per la situazione di ordine pubblico in Salento, così gli ho fatto una proposta concordata con il presidente albanese: anziché prevedere le compensazioni ambientali del ministro De Vincenti, perché non realizzare un tubo che corra a fianco a quello del gas e portare l’acqua dall’Albania, che ne ha tanta e ha bisogno di venderla, al Salento, dove ancora prendono l’acqua dai pozzi? Non è anche questa una compensazione ambientale?”
Emiliano cerca di cucire un fronte più meridionalista. “E’ possibile – ha detto infine – che la Regione Campania entri nel capitale dell’acquedotto pugliese?”.