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Eni, sigilli a depositi e raffinerie. A Taranto lunghe code ai distributori di carburante

TARANTO – Sigilli alla raffineria Eni di Taranto, il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Roma nell’ambito di un’ inchiesta per evasione fiscale di accise su prodotti petroliferi per 10 milioni di euro.

Lo annuncia in una nota ufficiale la stessa società dichiarando di ritenersi parte offesa nel procedimento condotta dalla procura di Roma. “Eni ha costantemente fornito all’autorità giudiziaria la massima collaborazione, con l’intento di chiarire le proprie ragioni a sostegno della correttezza del proprio operato e dell’estraneità alle presunte condotte illecite. Nell’ambito di questa vicenda, Eni si ritiene parte offesa. La società, anche in considerazione delle conseguenze che deriverebbero, come effetto del provvedimento, dal fermo totale delle attività di raffinazione e rifornimento di carburanti , richiederà la possibilità di utilizzo dei misuratori al fine di consentire il proseguimento di tali attività e di ridurre per quanto possibile al minimo l’impatto verso i clienti, le società e i servizi”.

Rifornimenti di carburante a rischio. Alla notizia è scattata la corsa ai distributori della città e della provincia.

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