
LECCE – Cinque anni di pena a testa, interdizione dai pubblici uffici e interruzione della potestà genitoriale: è la pena inflitta a un medico e alla moglie avvocatessa per presunti maltrattamenti in famiglia, nello specifico nei confronti di una delle due figlie adottive, all’epoca dei fatti non ancora maggiorenne. Fu la stessa ragazza a denunciare, dichiarando di essere stata colpita con utensili, punita e umiliata, costretta a fare esercizi fisici e a dormire all’addiaccio. Dunque i due genitori, due stimati professionisti, sono stati condannati in primo grado. Sono difesi dall’avvocato Romeo Russo, che ha già annunciato il ricorso in appello.
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