Ambiente

Pagliaro alla Capone: “giù le mani dal Salento. Il nostro brand è unico e rimarrà tale”

LECCE – «Esiste un brand forte e fiero, orgoglioso, chiaro e netto, che ha permesso la crescita del turismo nella nostra terra e si chiama “Salento” -Afferma Paolo Pagliaro, dell’Ufficio di Presidenza Nazionale di Forza Italia- Questa è una verità inopinabile, è il Salento la meta più ambita da tutti i turisti. Il Salento è altra cosa rispetto alla Puglia, siamo distanti anni luce come peculiarità, storia, cultura, lingua , gastronomia , ed è inammissibile sapere che c’è qualcuno che vuole cancellare il nostro brand per averne uno che interessi una Regione lontanissima da noi in tutto e per tutto.

Quello che dice l’Assessore Loredana Capone, nell’intervista rilasciata al Nuovo Quotidiano di Puglia, non ha motivo di esistere, concordiamo con lei soltanto sull’ultimo punto, che il Gargano non è come il Salento e nemmeno come la Valle d’Itria, ma non ci parli di voler unire tutto nel segno della Puglia, una Regione lunghissima e disomogenea. No, grazie. -Continua Pagliaro- Questo tipo di atteggiamento ci sembra il proseguimento dell’azione iniziata nel ’47, con l’intento di cancellare dalla storia e dalla geografia il Salento. Abbiamo lavorato duramente per ridare dignità al nostro territorio e per creare un brand forte qual è ora, grazie anche a Lorenzo Ria, con Salento d’Amare, e grazie all’opera di tutti noi salentini, e non possiamo permettere che su tutto ciò qualcuno passi con un colpo di spugna.

Se l’Assessore Capone vuole valorizzare il turismo lo faccia per tutti i territori in maniera ben distinta, con misure adeguate alle esigenze di ogni territorio, ed un brand per ogni territorio, il nostro esiste già, ma faccia attenzione, qui non serve solo promozione ma servono soluzioni ai problemi atavici legati ai servizi ed ai trasporti che ci penalizzano oltre modo, l’assessore si preoccupi di questo e faccia in modo che non esistano più cittadini di serie A e di serie B, e crei i presupposti giusti per poter crescere ognuno per quella che è la propria storia. Anche se ci rendiamo conto che tutto questo è impraticabile in una regione che è la più lunga e la più disomogenea dell’intera Europa.

È vero che ci vogliono regole e programmi, ma la Regione Puglia non ha idee, programmi e nemmeno una visione lungimirante che vada oltre i confini di Bari, quello che sta accadendo a Gallipoli, oppure a Porto Cesareo, dove stanno avendo gravi problemi nella fornitura dell’energia elettrica e dell’acqua è la prova tangibile di una mancanza di programmazione. Le peculiarità del Salento sono tutte e soltanto salentine. -conclude Pagliaro- La nostra espressione culturale è legata alle tradizioni più autentiche, ai riti religiosi, alle bellezze naturali e paesaggistiche. Giù la mani dal Salento, non diventeremo il “cavallo di Troia” di nessuno».

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