
LECCE – 5 punti all’ordine del giorno e solo posti in piedi per il primo consiglio comunale dell’era Salvemini a Palazzo Carafa.
Tutti presenenti, inclusa l’opposizione che però prende la parola a più riprese, partendo dall’ex candidato sindaco del Centrodestra Mauro Gilberti, preannunciando di astenersi dal voto nei punti all’ordine del giorno che lo richiedano.
Primo tra tutti la convalida della legittimità degli eletti, posizione questa (di astensione) confermata anche da Direzione Italia per voce del consigliere Gaetano Messuti e Forza Italia per voce del consigliere Paride Mazzotta. E così il consiglio procede con 22 votanti su 33 totali.
Dopo 2 votazioni di sole schede bianche, al terzo turno il titolo di presidente del consiglio va a Paola Povero, nome messo in campo dal consigliere Antonio Rotundo che prende la parola prima dell’ultima votazione stessa. Vice presidente con 17 preferenze è invace Marco Nuzzaci , vicario l’ex candidato 5 stelle Fabio Valente con 3 preferenze. Una scheda bianca e un voto per la consigliera Angela Maria Spagnolo.
Giuramento del sindaco, comunicazioni di nomina della Giunta Comunale e elezione della commissione elettorale comunale gli ultimi tre step prima della chiusura.
Clima visibilmente teso soprattto in apertura. A presiedere il consiglio prima della nomina della consigliera Povero è stato l’ex primo cittadino Paolo Perrone. Ha invitato il pubblico più volte al rispetto in aula. Sopratutto quando la minoranza, a fronte della promessa di lealtà annunciata in apertura dei lavori, ha poi optato per un astensionismo che ha specificato essere “una dimostrazione di coerenza e non di mancanza di rispetto verso la squadra di governo salveminiana”.
A rispodere sul fronte opposto sono stati i consiglieri di maggioranza Antonio Rotundo e Angela Maria Spagnolo, che hanno espresso amarezza per una scelta che sembrerebbe a loro avviso ben lontana dalle congratulazioni e l’augurio di buon lavoro espresso all’inizio.
Breve e conciso l’unico intervento del primo cittadino Carlo Salvemini: “ne prendo atto -ha detto- auguri a tutti di buon lavoro. Ognuno ha diritto a far valere le proprie ragioni, noi abbiamo il dovere e la voglia di andare avanti”.
E.Fio
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