LECCE – Se nelle scorse ore il rinunciatario ex candidato sindaco del centrodestra, Giliberti, propone alla Presidenza del Consiglio comunale di Lecce il nome di Lorenzo Ria, oggi il Pd cerca una soluzione unitaria per giungere lunedì con una propria proposta da sottoporre all’assise, alla coalizione ed al primo cittadino.
Per Salvemini la migliore soluzione poteva esser rappresentata da un esponente della minoranza ma l’atteggiamento semi-ostruzionistico di questa ha definitivamente fatto naufragare l’ipotesi.
Ad ora il partito democratico, pur nella consapevolezza di poter avere la meglio essendo una sigla nazionale e non avendo dalla sua come iscritto né il sindaco né il vice, non trova una soluzione unitaria né sul nome dell’ex parlamentare Ria, tra l’altro indicato da Giliberti, né su quello della neo consigliera Povero, secondo alcuni partecipanti alla riunione di ieri, quasi auto indicatasi, perché donna e per appagare una presenza a Lecce di riferimento del Presidente Emiliano.
Il Pd in questa fase delicata per non rischiare di portare a casa solo i due assessori, dovrà fare i conti anche con la difficoltà di un commissariamento dopo l’uscita dal partito del segretario Salvatore Piconese.
Nel weekend si potrà sciogliere la riserva attendendo anche il ritorno nel capoluogo dei parlamentari leccesi con in capo la vice ministro Teresa Bellanova. Unica certezza, ad ora fuori dalla mischia del tritacarne e dei veti incrociati , il nome del neo capogruppo Pd Antonio Rotundo spesso trait d’union in fasi di spaccature interne.
