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Alloggi popolari, 110 milioni per ristrutturare le case. Ma il maxi debito dei morosi resta

BARI – Centodieci milioni di euro saranno destinati a rimettere in sesto 1973 alloggi popolari, in tutta la Puglia. Un intervento necessario se si considera che il 40 percento risale a prima degli anni Ottanta. Come le otto palazzine da 240 appartamenti dell’Isola di Taranto, datate 1936. Dunque, partiranno i lavori di messa in sicurezza, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche in una prima tranche di case. A Lecce toccherà a quelle di via Siracusa, viale Repubblica e via Vergine. A Brindisi al rione Paradiso.

Gli inquilini, assicurano Regione e Arca, gioveranno di una sensibile diminuzione delle bollette perché i lavori saranno incentrati “sia sul miglioramento della qualità della vita degli abitanti di queste abitazioni – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone -, sia sulla riduzione delle bollette grazie all’efficientamento energetico e sia sulle condizioni dell’abitato”. “Interveniamo anche nel sociale – ha aggiunto l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro -, cerchiamo di mettere fuori dall’isolamento le persone con fragilità economiche e sociali. Lo facciamo attraverso un’azione di welfare pensata, ad esempio,- ha continuato – nel fornire attrezzature per connettersi con gli altri, nella domotica sociale per una maggiore autonomia, nell’abbattimento della barriere architettoniche”.

Quello che, invece, non è destinato a diminuire, almeno nella parte relativa agli inquilini incolpevoli, è il debito maturato dal mancato pagamento delle bollette idriche. La Regione non coprirà il debito dei cittadini che davvero non possono pagare perché per loro esiste il RED.

“L’Arca Salento – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Annamaria Curcurto – ha già un esborso di canoni non pagati che ammonta ad oltre 20 milioni di euro. La morosità incolpevole delle bollette, da parte dell’Aqp, nel Salento, ammonta a 8,5 milioni di euro. La Regione non può coprire anche queste somme perché ha fatto la scelta di coprire attraverso una misura che è il RED, che dà direttamente al nucleo familiare questi importi”.

Intanto i lavori della task force che dovrà venire trovare il bandolo della matassa, sono ufficialmente partiti. Nei successivi incontri con il neo sindaco, Carlo Salvemini, saranno poi individuate le strade per stanare i furbetti che potrebbero pagare le bollette ma non lo fanno. Si lavorerà con l’agenzia delle entrate e simili, con i servizi sociali così, da avere un identikit preciso di ogni inquilino e individuare i veri incolpevoli e quelli che non lo sono.

 

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