Cronaca

Bufera Istituto per ciechi: la difesa valuta il Riesame

LECCE-Nessuna somma pubblica destinata all’Istituto per ciechi Antonacci di Lecce, con sede in piazzetta Peruzzi, è stata distratta per la realizzazione di un B&B : primo perché l’immobile appartiene al Comune di Lecce, che lo ha recuperato nel 2000 con fondi comunitari, e poi perché per la sua gestione è stato aperto un mutuo ad hoc. A parlare è l’avvocato Francesco Baldassarre, difensore del legale rappresentante dell’istituto Antonacci Maurizio Antico, finito nella bufera per l’inchiesta della guardia di Finanza e della Polizia Municipale. Una linea difensiva che sarà portata probabilmente davanti al tribunale del Riesame con l’istanza di dissequestro dei beni. Così come è intenzionato a fare l’avvocato Silvio Verri, legale del vicepresidente Antonio Donno. Entrambi sono stati denunciati per una presunta truffa con i finanziamenti pubblici destinati all’associazione per ciechi e distratti per altre attività, ma negano di aver intascato denaro e di essersi trovati davanti certificazioni da parte di professionisti per le quali non ci sarebbe stato motivo di dubitare.

In tutto 21 avvisi di garanzia per i reati di truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e falso notificati mercoledi’ dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che ha svolto le indagini, coordinate dal Pm Vallefuoco, insieme alla polizia municipale. Tra gli indagati anche i funzionari della Provincia di Lcce Gilberto Selleri, Giuseppina Carluccio, Massimo Evangelista ed Elisa Paladini e 15 dipendenti e collaboratori dell’istituto. Sono accusati di non aver mai effettuato alcune delle attività formative rendicontate dall’Istituto sia alla Regione Puglia che alla Provincia di Lecce in favore dei soggetti videolesi e per le quali erano stati ottenuti finanziamenti utilizzati quindi per altro. Nel decreto di sequestro vengono contestate dal gip Carlo Cazzella anche delle firme false che gli ospiti della strattura non avrebbero mai messo per richieste di partecipazioni a corsi mai eseguiti. Anche le attrezzature acquistate con i soldi della regione non sarebbero mai state utilizzate. Alcune sono rimaste imballate e le fatture di acquisto appaiono gonfiate, tanto da sospettare un’agevolazione nella frode da parte della Cooperativa da cui erano state acquistate.

Dopo l’operazione, che ha portato al sequestro per equivalente delle somme indebitamente percepite: oltre 514 mila euro, il presidente dell’ Unione Italiana Ciechi Salvatore Peluso prende le distanze:l’unione ha sede presso l’istituto Antonacci, ma è a sé stante.

Del collegio difensivo fa parte anche l’avvocato Stefano de Francesco.

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