Per la spesa solo buste compostabili: controlli a tappeto, fioccano multe da 5mila euro

LECCE- I controlli a tappeto nei negozi di tutta la provincia iniziano a dare i loro frutti: fioccano multe fino a 5mila euro per l’utilizzo di buste della spesa illegali, quelle, cioè, non compostabili. I carabinieri del Corpo Forestale dello Stato vanno avanti a tamburo battente dagli inizi di giugno: al setaccio, non solo la grande distribuzione organizzata, ma anche i negozi di prossimità e le farmacie. Le prime sanzioni hanno interessato la città di Lecce e si sono rivelate decisamente salate a carico di commercianti e produttori delle shopper. D’altronde, la normativa introdotta nel 2014 non lascia spazio ad alternative: i sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge, che possono essere utilizzati poi anche per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti, devono recare la scritta “biodegradabile e compostabile”; la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002”; il marchio di un ente certificatore che tutela il consumatore come soggetto terzo. E’ un passaggio richiesto e imposto da Bruxelles, nell’ottica della riduzione della plastica in discarica. Essere tratti in inganno, tuttavia, è cosa semplice, perché spesso i sacchetti confondono: facilmente, si trovano diciture non conformi come sacchetti in polietilene, biodegradabile, la scritta biodegradabile secondo il metodo UNI EN ISO 14855. Già nel 2015, fu Legambiente a mettere in guardia sulla diffusa illegalità, anche in Puglia: il 54 per cento delle buste, infatti, è risultato non a norma. Ora, però, si è passati ai controlli delle forze dell’ordine e a un pugno di ferro che sta costando carissimo.

 

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