Cronaca

Schianto sui binari: macchinisti convocati da Fse, sindacati pronti alla mobilitazione

LECCE- Un faccia a faccia con l’azienda: i due macchinisti dei treni coinvolti nell’incidente di martedì pomeriggio sono stati convocati per questa mattina a Bari da Fse. L’inchiesta interna avviata dalla società va avanti in parallelo rispetto a quella della Procura di Lecce, che ipotizza, al momento a carico di ignoti, i reati di distastro ferroviario colposo e lesioni colpose.

Intanto, però, i sindacati sono sul piede di guerra, pronti alla mobilitazione nel caso in cui le colpe dovessero essere addossate ai ferrovieri. “Da quello che sappiamo noi, non si è trattato affatto di errore umano – dice Giovanni Conoci della Cisl Fit – ma di un guasto meccanico al freno. Siamo in attesa di capire come si muoveranno le Fse nei confronti dei colleghi. Siamo pronti ad azioni di protesta”.

Uno dei capotreni, alla guida del convoglio partito da Otranto e che viaggiava in direzione Lecce, è stato sospeso in via cautelare dal servizio. Lo ha ripetuto più volte, anche nelle scorse ore davanti agli agenti della Polfer, coordinati dal pm Giovanni Gagliotta: il freno non funzionava e non è stato possibile arrestare la corsa del treno ed evitare così l’impatto con l’altro fermo al semaforo rosso.

Va di traverso a tutti il fatto che, però, solo dopo poche ore dai fatti e mentre erano ancora in corso le operazioni di soccorso, l’azienda abbia diffuso, tramite una nota ufficiale, una versione diversa: “Da primi accertamenti – aveva scritto – risulta che uno dei due convogli era fermo al segnale di ingresso della stazione di Galugnano, mentre l’altro è partito in direzione Lecce non rispettando il segnale rosso. Il treno stava viaggiando a bassa velocità”.

Per i sindacati, il tentativo di fare scaricabarile. “Inaccettabile, qui c’è un problema serio di sicurezza”, dice Salvatore Giannetto, segretario provinciale della Uil. “L’azienda ha sbagliato”, aggiunge Giancarlo Tramacere, della Cgil Trasporti.

La consulenza tecnica disposta dalla Procura per verificare l’efficienza dei freni, assieme all’analisi delle registrazioni delle scatole nere, consentirà di diradare i dubbi.

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