Cronaca

Si spacciano per Principe e Ambasciatore: la vacanza a Fasano li incastra

BRINDISI – Viaggiava a bordo di una Mercedes con tanto di insegne della Repubblica del Montenegro, non si è fatto mancare poi il sigillo imperiale e timbri, lasciapassare diplomatici, documenti e attestati prestigiosi rigorosamente falsi. Il problema infatti è che nelle sue vene il sangue blu non scorre, ma ad esserci cascati sono stati in tanti, dai personaggi vip ai membri dell’alta aristocrazia d’oltralpe.

Ad incastrare tale Stefan Cernetic, sedicente Principe Stefan di Montenegro e Macedonia, una sua recente visita in Puglia durante la quale aveva utilizzato l’autovettura con adesivi del corpo diplomatico. Sull’uomo, 57enne nato a Trieste ma residente a Torino, i fari del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale erano stati puntati già a fine agosto 2016. Proprio durante la sua gita nel tacco d’Italia il Ministero aveva segnalato che, nonostante l’apparenza millantata dal fanta principe, costui non era un funzionario diplomatico dell’Ambasciata del Montenegro in Italia e come tale non godeva di alcuna immunità o privilegio sul territorio italiano.

A finire nei guai anche il suo complice: un 54enne nato in un piccolo paese in provincia di Avellino: a lui era affidato il ruolo di secondo ambasciatore in Italia di Cernetic. Entrambe nel periodo dal 25 al 31 luglio 2016 avevano trascorso un periodo di vacanza presso un resort di Fasano, nel corso del quale hanno avuto incontri con rappresentanti del clero, della politica e dell’imprenditoria del nord della provincia di Brindisi e del sud di quella di Bari.

Principe e ambasciatore hanno messo in piedi una macchinosa pantomima soprattutto attraverso siti internet e profili Facebook, obiettivo ottenere soggiorni e beni materiali in località di prestigio italiane ed europee. Non si sono fatti mancare proprio nulla: accreditamento della falsa autorità nobiliare a istituzioni di tutt’Italia, imprenditori, vescovi, personaggi dello spettacolo e della cultura, attratti dalla concessione di cavalierati, passaporti diplomatici (rigorosamente falsi) e presunti scambi economico culturali con il Montenegro.

L’esito delle attività investigative ha portato all’emissione di un decreto di perquisizione eseguito dai carabinieri di Brindisi con il supporto dei colleghi dei Comandi Provinciali di Torino, Bergamo e Avellino. La favola si trasforma in incubo e per i due scatta la denuncia: il Principe Stefan era un personaggio ricostruito ad arte, talmente tanto credibile che scorrendo le pagine del web, lo si vede a braccetto con reali noti in tutto il mondo o mentre è in atto per sua mano l’investitura di personaggi dello spettacolo.

Il “Principe” in compagnia dell’attrice Pamela Anderson


E.Fio

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