Politica

Consiglio Regionale, in 22 pizzicati lontano dal posto di lavoro. E scattano le multe

BARI – La seduta dell’assise regionale, cancellata per le troppe assenze dei consiglieri, non è che l’ultimo esempio, in ordine di tempo, del vizio che, anche in questa nuova legislatura, si tramanda di eletto in eletto. A fronte di un gruppo di consiglieri regionali, ligi al proprio dovere, c’è un nutrito gruppo di colleghi che di presenziare agli impegni in via Capruzzi non ne vuole proprio sapere.
Sono le sedute del Consiglio a dimostrare come, nonostante la firma sul registro presenze, al momento del voto in aula i 50 eletti non sono mai tutti seduti fra i banchi. Mediamente le sedie vuote non sono mai meno di 10.
Ma le multe, come più volte negli anni ha sottolineato TeleRamaNews, non arrivano mai proprio perché si firma, si fugge e chi s’è visto s’è visto.
Così non è nelle Commissioni, dove le assenze ingiustificate producono più spesso effetti visibili. Lo dimostra l’ultimo documento prodotto dagli uffici del Consiglio regionale: 22 consiglieri su 50 si sono beccati una multa perché assenti ai lavori delle Commissioni nei mesi di febbraio e marzo. Per le assenze in Consiglio la multa è di 200 euro, per quelle in Commissione 120 e se si è delegati a partecipare al posto di un collega ma non ci si presenta, la decurtazione dalle indennità è di 60 euro.
Ed ecco che quasi la metà dei consiglieri si è visto recapitare la comunicazione della sanzione: Abaterusso, Art 1, dovrà rendere 720 euro per aver saltato sei sedute di commissioni in due mesi. Paolo Campo, Pd, dovrà restituire 680 euro per quattro commissioni e una seduta di consiglio, per Renato Perrini, Direzione Italia, la multa sarà di 480 euro per due sedute di commissione da titolare e sei da delegato. Ma c’è anche la grillina Antonella Laricchia, risultata assente ad un seduta di consiglio e una di commissione per 320 euro totali da decurtare. Ma scorrendo la lista dei sanzionati e facendo due conti, il partito più multato è il Pd con cinque consiglieri pizzicati altrove, a seguire il Movimento 5 Stelle, con quattro assenze certificate, poi tutti gli altri, nessuno escluso. Il conto finale da decurtare agli stipendi degli eletti, per i due mesi in questione è di 4420 euro.

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