CAVALLINO- Il dipartimento leccese di Arpa ha scritto a tutti: Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Cavallino. Perchè la sua richiesta stavolta non resti nel cassetto ma diventi spinta alla mobilitazione, quella per una campagna di rilevamento a mezzo mobile della qualitĂ dell’aria nella zona.  Lo afferma rispondendo alla richiesta di delucidazioni avanzata dal “Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Cavallino e della salute dei cittadini”, il gruppo di lavoro multidisciplinare che pochi giorni fa ha anche diffuso i dati dei pediatri del circondario sull’incidenza oltre la media di malformazioni congenite e allergie tra i bambini. Si guarda soprattutto ai grandi impianti di smaltimento rifiuti della zona industriale cavallinese. Arpa lo mette nero su bianco: i radiello, vale a dire i “nasi” elettronici installati nel 2012 per rilevare le puzze delle discariche di localitĂ Guarini e Le Mate, hanno rilevato criticitĂ nel 2013, poi “una sensibile diminuzione nel tempo delle emissioni odorigene da parte dell’impianto di biostabilizzazione, legate verosimilmente (dopo il sequestro del Noe, ndr) ad un miglioramento ed una gestione piĂą corretta e costante del ciclo di biostabilizzazione”. Tuttavia, c’è un ma. Ancora nel 2014, si è evidenziata una ulteriore criticitĂ , “quella legata alle emissioni di sostanze organiche volatili odorigene derivanti dai rifiuti “freschi”, di cui il limonene può essere considerato un tracciante”.Da allora, non ci sono altri dati che diano un seguito al monitoraggio. Eppure, come scrive il direttore del dipartimento di Lecce, Roberto Bucci, il 30 ottobre 2014 Arpa, con una nota “ad oggi non riscontrata”, ha giĂ comunicato al Comune di Cavallino la disponibilitĂ allo svolgimento di una campagna apposita di rilevamento della qualitĂ dell’aria. Non ha ricevuto risposte. E ora torna a sollecitare un sopralluogo congiunto.