Politica

Emiliano valuta l’ingresso di Area Popolare? La sinistra fibrilla. Borracino: “Pronto all’addio”

BARI – Il prossimo incontro è fissato al termine della tornata elettorale per le amministrative – meglio non creare tensioni sino a quella data – ma subito dopo, il rimpasto di giunta tornerà argomento principe nel palazzo presidenziale di Lungomare Nazario Sauro. Il governatore Emiliano ha davanti a sé una lista di richieste: più spazio a Taranto, più rappresentanza alla civica la “Puglia con Emiliano” rimasta senza tasselli nella squadra di governo e più spazio anche alla nuova compagine degli ex democratici. Ma il problema principale, al momento, sembrerebbe un altro: il vociferato ingresso in giunta di Area Popolare, ora all’opposizione, farebbe fibrillare la sinistra. E non poco.
Il primo a rompere il silenzio è Cosimo Borracino, espressione di Sinistra Italiana e spirito critico del gruppo di alleati. “Se Area Popolare entrerà in giunta, non esiterò a dire arrivederci e grazie”. “Se un consigliere del gruppo eletto con il centrodestra – spiega a TeleramaNews il tarantino – dovesse diventare assessore, continuando a vestire la casacca di quel partito, attenderò 24 ore: o si risolve o me ne vado”.
Per Borracino, spesso battitore libero del gruppo, mezze misure non ce ne sono. Se l’assessore all’Ambiente, Domenico Santorsola, il cui posto è in ballo, resta silente ma, dicono nei corridoi dell’assessorato, tutt’altro che sereno, il capogruppo Enzo Colonna, espressione della Sinistra più conciliante, tende a spegnere il fuoco.”Non c’è nulla di concreto”, chiarisce subito, aggiungendo che il dialogo è “sereno” ed è concentrato a “dare impulso ai temi più delicati quale ambiente e sanità”. Ma se i colleghi di opposizione dovessero davvero entrare in giunta? “Beh – commenta – l’allargamento ad un gruppo espressione di una forza collocata in coalizione avversaria, determina un mutamento che non ci lascerà indifferenti”. Cauta ma chiara indicazione sulla volontà di blindare la maggioranza così come è stata votata dai pugliesi nel 2015.
La patata bollente è nelle mani del governatore che, dicono i vicinissimi, ha già le idee chiare sul da farsi. Solo dopo le elezioni, però, per non creare ulteriori scossoni.

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