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Serravezza parte per Roma: se proprio dovessimo subire Tap, che si abbattano Ilva e Cerano

LECCE- Il dott. Serravezza è pronto, seppur debole, debilitato da 12 giorni senza bere né mangiare, a partire per Roma insieme ai sindaci, per chiedere al Governo di riaprire il dialogo sulla realizzazione del gasdotto Tap con approdo a San Foca. La sua protesta, ancor più significativa essendo oncologo e responsabile scientifico della Lilt, non si ferma. Ha solo sospeso lo sciopero della sete e della fame per avere le forze di andare nella Capitale, davanti a Palazzo Chigi, a farsi portavoce della richiesta di un territorio intero. E, se proprio il Salento deve subire quest’opera -dice- allora la politica passi al piano B: trattare perché, in cambio, vengano abbattute le emissioni di Ilva e Cerano, che hanno gettato il Salento in piena emergenza ambientale, in pieno allarme tumori.

“Tenuto conto delle preoccupanti condizioni di salute del dottor Serravezza e di tutti coloro che come lui stanno conducendo una coraggiosa battaglia mettendo a repentaglio la loro salute, i Sindaci invitano il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a unirsi a questa manifestazione di protesta ferma, pacifica e democratica”. Lo fa sapere il sindaco di Melendugno Potì.

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