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10 Dicembre 2023
Cronaca

Cerano, tangenti per appalti agli amici: arrestati 5 funzionari Enel

BRINDISI-Tutto è iniziato con la minaccia di suicidio dell’imprenditore di Monteroni Giuseppe Palma. Si arrampicò sul nastro trasportatore della centrale Enel Federico II di Cerano gridando di voler lasciarsi cadere nel vuoro, perché Enel lo aveva ridotto sul lastrico non pagandogli dei lavori eseguiti. Gettò ombre sul sistema degli appalti della società elettrica e diede il via alle indagini. Oggi sono stati arrestati 5 funzionari della centarle brindisina per corruzione continuata per atti contrari ai doveri d’ufficio.

La Guardia di Finanza ha arrestato Carlo Depunzio, di Mesagne, addetto alle relazioni esterne, l’unico finito in carcere. Gli altri, ai domiciliari: Domenico Iaboni, di Roma, Fabiano Attanasio di San Martino delle Battaglie; Vito Gloria, di Brindisi e Nicola Tamburrano di Torre Santa Susanna. Ad emettere le misure cautelari, la gip Stefania De Angelis su richiesta dai pm Milto De Nozza e Francesco Carluccio.

L’accusa è che i 5 avrebbero, a vario titolo, favorito aziende “amiche” nell’aggiudicazione di appalti, intascando denaro e altri benefit. Avrebbero fornito, a chi versava loro il 5 per cento delle somme poi percepite, i requisiti per aggiudicarsi le gare e falsi attestati di avanzamento lavori. Sarebbero state anche liquidate fatture per opere mai eseguite: tra esse, anche la costruzione di un muro di contenimento per il pericolo esondazione. Nei confronti degli arrestati è scattato anche il sequestro preventivo di 230.000 Euro.

Enel, con una nota, evidenzia che “…l’indagine della Procura della Repubblica trae origine dalla denuncia presentata dalla stessa società nel mese di gennaio.Enel , durante questo periodo, ha costantemente fornito alla Procura della Repubblica ogni elemento utile per fare piena chiarezza sull’intera vicenda.L’azienda ha peraltro adottato i provvedimenti disciplinari, incluso il licenziamento, nei confronti dei dipendenti per i quali attraverso le verifiche interne erano stati già individuati elementi di responsabilità. Enel confida nell’operato della magistratura e ribadisce la propria collaborazione al prosieguo delle indagini”.E il procuratore Marco Dinapoli, alla sua ultima conferenza prima di salutare la Magistratura per andare in pensione, ha sottolineato il comportamento dell’azienda che, denunciando e fornendo la documentazione, ha permesso di indagare sui presunti dipendenti infedeli.

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