Cronaca

Tentata truffa alla comunità di Don Mazzi: arrestato 60enne salentino

TRICASE- 1500 euro. Un piccolo anticipo da parte della fondazione Exodus che gestisce la comunità di don Mazzi, famosa per il recupero dei tossicodipendenti. Una cifra irrisoria in confronto alla donazione di 500 mila sterline, circa 300 mila euro, che l’uomo, potenziale benefattore, avrebbe poi elargito alla comunità. Il denaro gli sarebbe servito per sbloccare la somma, accumulata in anni di lavoro alla Nato, depositata in Nigeria. Un raggiro, scoperto dai carabinieri, che è costato il carcere al salentino 60enne originario di Tricase, ma da tempo residente a Varese, dove tra l’altro stava scontando gli arresti domiciliari.

L’uomo, nei primi giorni di aprile, aveva contattato la Fondazione di don Antonio Mazzi raccontando di essere un ex pilota della Nato. Avrebbe guadagnato tanti soldi, e una parte di questi li avrebbe voluti donare proprio alla fondazione. Per sbloccarli dal fondo nigeriano dove erano depositati, sarebbero serviti però 1500 euro, per spese legali e burocratiche di cui si sarebbe occupato un fantomatico avvocato inglese specializzato in pratiche di questo tipo. Una storia alla quale i dirigenti di Exodus non hanno creduto. Troppe incongruenze ed errori grossolani commessi dal salentino che è stato, una volta smascherato, arrestato. In casa sua, dopo aver fissato un appuntamento per la consegna del denaro, si sono presentati un rappresentante della fondazione e un tenente dei carabinieri della compagnia di Monteforte presso la quale don Mazzi aveva presentato denuncia. E’ bastato scorrere il suo curriculum per capire che il 60enne aveva inventato tutto e che, in quell’appartamento, era ristretto ai domiciliari per un’estorsione commessa in precedenza.

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