GALLIPOLI – Sono scattati i sigilli in parte del Parco Gondar, su un’area di circa 15mila metri quadrati. La Procura della Repubblica di Lecce ha disposto ed esguito in mattinata un sequestro preventivo d’urgenza effettuato dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli. L’accusa mossa dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, titolare del fascicolo di indagini, è quella di presunti abusi edilizi e di occupazione del suolo demaniale marittimo.n Sotto sequestro parte dell’area destinata ai concerti e agli eventi. Non sono state previste misure cautelari nei confronti dei legali rappresentanti e dei gestori della struttura. Su quest’ultima erano stati apposti i sigilli anche in passato, ma la magistratura aveva poco dopo dissequestrato il terreno.
Di seguito la dichiarazione ufficiale di Parco Gondar:
“Con rammarico si prende atto del contenuto del nuovo decreto di sequestro preventivo della struttura Parco Gondar, a distanza di due anni dal precedente provvedimento analogo poi revocato dalla Magistratura. Sarà affrontato il merito di ciascuna singola contestazione di reato, nella piena convinzione della legittimità dei provvedimenti amministrativi adottati nel corso degli anni e della perfetta buona fede degli amministratori della Gondar s.r.l..
Deve però ancora una volta constatarsi che il provvedimento cautelare interviene a ridosso dell’apertura della imminente stagione estiva ed a programmazione di eventi musicali e sportivi anche di livello internazionale oramai pressochè conclusa, nella amara prospettiva di conseguenze drammatiche per tanti posti di lavoro e più in generale per l’offerta di intrattenimento che la struttura nel corso degli anni ha garantito a migliaia di turisti ed alla popolazione locale.
Ci viene contestato il rilevante carico urbanistico legato alla presenza di migliaia di persone attratte dagli eventi musicali e sportivi in programmazione, come se Gallipoli fosse meta così richiesta nel panorama nazionale esclusivamente per gli eventi che negli anni Parco Gondar (sito,lo si ricorda, a ridosso dello stadio comunale) ha ospitato. Ed allora si rinnova la fiducia nella Magistratura, nella speranza che possa prendersi atto che la struttura nel corso degli anni ha ottenuto, dalle più disparate autorità competenti, le necessarie autorizzazioni e provvedimenti per operare nella sicurezza e nel rispetto della legge. Concludiamo dicendo che 10 anni fa abbiamo visto in un vecchio parco giochi abbandonato e ridotto a discarica un sogno, quello di poter lavorare nella nostra terra aiutarla a crescere ed essere una fonte di cultura, turismo e lavoro. Siamo fiduciosi che si comprenda la nostra onestà e la nostra correttezza affinchè questo sogno e questa opportunità per tutto il territorio non si fermi così”.