LECCE- Il 23 settembre scorso la condanna a due anni pena sospesa per appropriazione indebita nei confronti dei due imprenditori leccesi Fabrizio Indraccolo e Francesco Lanzilao emessa dal giudice Elena Coppola. Ora sono state depositate le motivazioni nelle quali si ricostruisce l’intera vicenda giudiziaria. I fatti contestati risalgono al 2009 e riguardano la vendita della società S. A. C.A. costruzioni aeronavali S.r.l. in seguito alla quale i due si sarebbero impossessati della somma di 1.530.000 euro destinati agli oneri fiscali dei soci.
Le indagini sono state coordinate dal Pm Donatina Buffelli e svolte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza diretta dal colonnello Francesco Mazzotta. Fabrizio Indraccolo, in qualità di amministratore unico sino al 2009 della S.A.C.A., avvalendosi della collaborazione di Francesco Lanzilao , aveva acquistato tutte le quote sociali procedendo poi alla liquidazione della società ereditata insieme ai fratelli alla morte del padre Marcello. Questo dopo che il Ministero della Difesa, a seguito di un contenzioso, aveva portato nelle casse della società circa 5 milioni di euro a titolo di risarcitorio.
A farne le spese furono i soci perché nessun adempimento fiscale fu mai compiuto, tanto che l’Agenzia delle Entrate aveva inviato avvisi di accertamento per evasione delle imposte ad ognuno di loro. Lanzilao, una volta diventato socio unico della s.r.l. ha poi, versando il denaro in momenti diversi su conti correnti intestati alla società, prelevato il denaro e facendo, di fatto, sparire i soldi.
“Entrambi – scrive il giudice nelle motivazioni– hanno agito con dolo e con l’unica finalità di accaparrarsi e le somme messe da parte dai soci”.