LECCE- Emigrazione, dolore, solitudine. Un po’ come spolverare il cassetto dei ricordi, così Catena Fiorello ha deciso di riprendere in mano il suo primo romanzo e riproporlo in una veste più nuova, più vissuta e matura.
Una storia travagliata, ricca di ostacoli e difficoltà, ma soprattutto di violenza psicologica, che nonostante sia sottovalutata c’è ed è sempre più presente. Ma Lucia, “Picciridda”, non molla e si rialza sempre più forte….Proprio come dovrebbero fare tutte le donne, a cui Catena Fiorello si rivolge con questo suo romanzo femmina.
Un messaggio importante, chiaro, un aiuto psicologico quella della scrittrice siciliana, ma per certi versi anche salentina. Sì, perchè a Lecce ha la sua seconda casa e qui non cambierebbe nulla, anzi consiglia solo di aggiungere qualche posto in più in vista della nuova ondata di turismo…