SAN VITO DEI NORMANNI- A sparare quei sei colpi contro l’abitazione della madre di un pregiudicato è stata la stessa pistola con cui, il 26 luglio scorso, Antonio Di Cataldo è stato ucciso dal padre durante una lite famigliare. È stato questo dettaglio scovato dai Ris, unito alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, a incastrare Giuseppe Diamante, 38 anni, mesagnese residente a Latiano già noto alle forze dell’ordine. È stato arrestato arrestato dai carabinieri di San Vito dei Normanni come complice dell’intimidazione ai danni della donna, episodio risalente al 31 maggio 2016 e da ricondurre alle vicende giudiziarie del figlio di lei. Per Diamante, che faceva da palo all’amico Antonio Di Cataldo, le accuse sono di danneggiamento, ricettazione, detenzione e porto illegale di armi clandestine. L’arresto è stato eseguito in seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta del pm Pierpaolo Montinaro.
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