LECCE- “Le case popolari a Lecce sono un mondo a parte, il luogo della diseguaglianza che matura e non riesce a produrre un cambiamento. Io ho fatto la rivoluzione in quelle periferie, a Bari. E anche a Lecce si deve partire da lì e si può vincere lì”. Sono le parole con cui il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano apre il ragionamento sul fronte più delicato, quello finito nelle scorse ore al centro della bufera giudiziaria che vede indagati nomi eccellenti e semplici inquilini. Lo fa di fronte alla sala gremita dell’hotel Tiziano, nella serata a sostegno della candidatura a sindaco di Carlo Salvemini, tra big di partito e cittadini.
“Il centrodestra a Lecce è l’ultimo prototipo di destra classica in Italia, un pezzo da museo – dice Emiliano nel dialogo introduttivo -. La candidatura di Mauro Giliberti non nasce da un processo. Di certo, la proposta deve aver meravigliato anche lui”, continua. È l’unica volta in cui viene nominato un altro avversario. Per il resto, Emiliano ribadisce il ruolo della Regione nel salvare i conti della città, nello starle accanto nella vicenda rifiuti. Per il filobus, “le accuse a noi non reggono – rimarca -. Si sarebbe dovuto fare come a Bari, dove non abbiamo messo in circolo i mezzi perchè troppo costosi e già superati”. Salvemini chiede l’impegno di tutti: “Senza di voi io non ce la posso fare”, insiste, annunciando la prossima inaugurazione della sede del comitato.
“Sbaglieremmo clamorosamente – aggiunge – a descrivere l’esperienza di questa amministrazione con toni liquidatori e vi sembrerà strano che a dirvelo sia io. Lecce ha investito tanti fondi per riqualificarsi ed è meta internazionale. Ora questo non basta. Adesso bisogna preoccuparsi di far vivere meglio chi abita questa casa”.
“La vera vittoria del centrodestra – dice infine ai suoi – è stata convincerci che non siamo più in grado di prendere la palla. Fate sapere che, invece, noi ce la possiamo fare”.
