LECCE-“In una Repubblica Presidenziale ci vuole una motivazione molto forte per far destituire un Capo di Stato, un vero e proprio crimine come alto tradimento, corruzione o manovre a danno dell’economia nazionale. Ma la mia storia politica non ha nulla che fare con tutto questo“. Così l’ex Presidente della Repubblica Federativa del Brasile Dilma Rousseff ospite a Lecce su iniziativa dell’Università del Salento.
La Rousseff mette i puntini sulle i e precisa: la fine della mia carica di Capo dello Stato è stato un golpe e ci sono intercettazioni telefoniche che lo confermano: ” dobbiamo toglierla di mezzo– avrebbero detto gli autori del colpo di stato- per fermare l’emorraggia“. Parola in codice quest’ultima per alludere all’indagine anti-corruzione che li avrebbe incriminati.
“La solitudine della democrazia” è questo il titolo del seminario internazionale che l’ha condotta qui nel Salento, per riflettere sull’erosione delle democrazie contemporanee, la corruzione dei codici della politica e del diritto, l’esemplarità di eventi politico-costituzionali come quelli avvenuti in Brasile lo scorso anno.
Chi l’ha vissuto sulla propria pelle lo sa e lo spiega a chiare lettere “ho pagato le spese per una clausula apportata alla gestione fiscale– ha detto l’ex Presidente- questa è la motivazione addotta per giustificare l’impeachment che mi ha tagliato fuori. Intanto eravamo riusciti a sottrarre 36 milioni di persone dalla miseria estrema, doveva essere solo un inizio“. Ha agito come un fiume in piena, per essere poi bloccata come un’emorragia.
E.Fio