Cronaca

Omicidio Pirtoli: il pentito Donadei parla in videoconferenza

PARABITA- Dopo aver rifiutato di testimoniare nell’udienza in Corte d’Assise per una presunta mancata riservatezza necessaria al suo ruolo di collaboratore di giustizia, nell’ambito del processo sull’omicidio della piccola Angelica Pirtoli e della madre Paola Rizzello, assassinate il 20 marzo 1991, il pentito Scu parabitano Massimo Donadei ha parlato in videoconferenza.

Lo ha fatto oggi, dalla località protetta in cui si trova, confermando in parte la versione dell’altro collaboratore Luigi Me Matteis, già condannato a 16 anni e 8 mesi dopo la confessione piena resa in aula nel 1999.

Donadei avrebbe raccontato di aver appreso che l’ordine di uccidere la donna era arrivato da Donato Mercuri e che la bambina non doveva essere con la madre quella sera, quando fu freddata da due colpi di pistola da De Matteis. Purtroppo però c’era ed era l’unica testimone scomoda (seppur solo dell’età di 2 anni e mezzo). Per rimediare all’errore, poco dopo l’omicidio, sembra che De Matteis e suo cognato Biagio Toma, 47 anni, attualmente imputato di concorso in duplice omicidio pluriaggravato, siano tornati sul posto.

Angelica, ferita a un piede e in lacrime, fu assassinata con una crudeltà inaudita da Toma: da quanto appreso, avrebbe afferrato la bimba per i piedi e l’avrebbe sbattuta contro il muro quattro-cinque volte, fracassandole il cranio.

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