NOVOLI- Nonostante il maltempo facesse temere il peggio, la tradizione ha acceso piazza “Tito Schipa”. Tutti puntuali, con il naso all’insù, smartphone in mano e occhi spalancati, si sono lasciati travolgere da uno degli eventi più attesi del Salento: l’accensione della Focara di Novoli, in omaggio a Sant’Antonio Abate.
Un falò dalle dimensioni imponenti, alto 25 metri con un diametro di 20, realizzato interamente con tralci di vite, lavorate e intrecciate con tecniche antichissime che si tramandano di padre in figlio. Un lavoro durato diverse settimane e che in questa attesissima serata, nonostante la pioggia abbia originato qualche piccolo ostacolo iniziale, ha riacceso il cuore di tantissimi salentini giunti da ogni dove, per assistere a un momento magico, accompagnato quest’anno dal ritmo della pizzica del brano FUECU e dal Corpo di Ballo de La Notte della Taranta,su coreografia di Fabrizio Mainini.
“Il brano nasce dall’idea delle fiamme che si incrociano e che divampano, una composizione musicale -ha spiegato il direttore artistico Durante- che racchiude molti temi musicali, come piccoli fuochi convergono in un ritmo progressivo nel grande falò… Una linea di fuoco su una melodia più tradizionale che raccoglie tutte le altre e le fa diventare un fuoco votivo sul ritmo della pizzica”. Allo stesso modo, il balletto, dove il fuoco è rappresentato in tutte le sue forme: “I ballerini professionisti sono le fiamme -spiega Mannini- mentre i ballerini popolari la passione alimentata dal fuoco. Sulla scena abbiamo creato una focara immaginaria intorno alla quale i danzatori formano una comunità che attraverso il fuoco sprigiona energia e sentimento”.
Ovviamente per l’accensione, immancabile lo spettacolo pirotecnico, a cura della ditta Angelo Mega di Scorrano, che è riuscito a coniugare la forza e i colori dei fuochi d’artificio al potente ritmo del tamburello, in un affascinante performance artistica.