Politica

Lecce 2017: il Pd perde anche Rapanà, coalizione allo sbando

LECCE- Alla fine, il Pd leccese perde anche Giovanni Rapanà, l’ultimo nome su cui aveva puntato. Il passo indietro il commercialista lo ha annunciato questa domenica pomeriggio ed è l’ennesimo rifiuto che incassa il Partito democratico, sempre più in difficoltà in vista delle amministrative in città.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno onorato proponendo la mia candidatura a sindaco di Lecce per la coalizione di centrosinistra, ruolo pubblico del tutto nuovo rispetto alla mio curriculum professionale. Dopo una attenta riflessione ha rimarcato Rapanà in una nota – ho maturato il convincimento che non sussistono le condizioni per la mia candidatura e, pertanto, declino il prestigioso invito. Sono certo che le forze politiche saranno in grado di individuare al più presto il percorso necessario per la scelta del candidato“.

In verità, su questo si arranca. Nelle prossime ore, l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, leader della sinistra e riferimento politico di Dario Stefano, sarà nel capoluogo. Ed è l’occasione che vuole cogliere il presidente della Regione Michele Emiliano per cercare di convincere il senatore otrantino a correre per il centrosinistra, malgrado i no espressi nei giorni scorsi ed in varie forme: penultima negazione attraverso Facebook, poi telefonicamente in occasione dell’ultimo tavolo della coalizione. Eppure, su Stefano la “ditta Pd” insiste e lo farà fino all’ultimo.

Nelle settimane precedenti, è stato chiesto il “sacrificio” di candidarsi anche al segretario cittadino Fabrizio Marra. Netta la sua contrarietà. Secondo qualcuno, però, dovrebbe ripensarci. Intanto, i movimenti civici attendono, sperando in un’assemblea generale per decidere collegialmente. I democratici, tuttavia, non sembrerebbero propensi ad una scelta da far maturare in questo modo. C’è chi pensa che da Bari si stia solo aspettando per poi dare indicazioni che, come vi anticipammo settimane fa, potrebbero avvantaggiare l’ex assessore della giunta Perrone, Alessandro Delli Noci.

Secondo i boatos, d’altronde, se non dovesse esser candidato Stefano, ognuno potrebbe sentirsi libero e non si escluderebbero sorprese rilevanti. Molti, infatti, sono pronti a non candidarsi per il centrosinistra, come Carlo Salvemini che lo ha confermato attraverso i social, mentre altri sarebbero tentati a schierarsi con candidati sindaco diversi visto che il partito, dopo vent’anni di opposizione, si trova in pieno stallo.

Quello di lunedì potrebbe esser il giorno della svolta se, in occasione della convention stefaniana, il senatore dovesse accettare o confermare il no. A quel punto, dopo il rifiuto di Rapanà, l’unico nome a rimanere in campo sarebbe quello del segretario Marra, anche se per qualcuno, per non assumersi la responsabilità della sconfitta, potrebbe riemergere anche quello dell’ideatore del Movimento Una buona Storia per Lecce, l’avvocato Giuseppe Fornari.

 

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