LECCE-Nessun caso di meningite e nessuna chiusura del pronto soccorso: così la Asl di Lecce fa sapere in mattinata l’esito negativo del caso sospetto che lunedì sera a Gallipoli ha visto protagonista un 68enne di Nardò giunto al pronto soccorso con sintomi sospetti: irrigidimento degli arti, febbre a 38.7 e globuli bianchi alti.
Dopo accurati controlli però, dopo il ricovero a tarda notte nel reparto di malattie infettive del Vito Fazzi, all’uomo è stata diagnosticata una polmonite. Per i medici e gli infermieri in servizio i sintomi presentati non erano necessariamente riconducibili alla meningite, per precauzione però sono stati da subito attivati i dispositivi di protezione individuali per il personale medico della città bella intervenuto per il primo soccorso, quelli indicati dagli specifici protocolli, ovvero guanti e mascherine.
Tanta paura e intanto la psicosi meningite avanza e in mattinata una lunga coda alla asl di Lecce ha condotto adulti e bambini ad attendere il proprio turno per potersi vaccinare. Ad aver destato il panico generale la notizia di un caso a Novoli, fuorviante però l’omonimia del paese in cui è avvenuto il ricovero di una ventenne la sera dell’ultimo dell’anno, in Toscana e non in Salento.
E’ importante, infatti, ricordare che nella nostra regione è già prevista la vaccinazione anti-meningococcica per i nuovi nati e gli adolescenti, consigliata anche e sopratutto ai giovani che si spostano per viaggi e studi.