NARDO’- Arriva la condanna a 18 anni di reclusione per Roberto Nisi, per lui l’accusa è di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Il processo è uno stralcio di quello nato a seguito dell’operazione “Cinemastore”, con la quale la squadra mobile di Lecce, diretta dalla Direzione distrettuale antimafia, smantellò un’organizzazione criminale di stampo mafioso vicina alla Scu, ritenuta una emanazione del clan Cerfeda ed in contatto con il gruppo di Totò Rizzo.
L’operazione, coordinata dal Pm della Dda Gugliemo Cataldi, prese il via dall’attentato dinamitardo dell’aprile 2009, ai danni della videoteca ‘Cinemastore’, in via Mincio, nel quartiere Santa Rosa di Lecce.
Un attentato che si rivelò essere una vendetta trasversale nei confronti di una dipendente che, in quegli anni, era la compagna di Giampaolo Monaco, alias ‘Gianni Coda’, autore del delitto di Antonio Giannone, ucciso a colpi di pistola sul pianerottolo di casa.
L’operazione, coordinata dal Pm della Dda Gugliemo Cataldi, prese il via dall’attentato dinamitardo dell’aprile 2009, ai danni della videoteca ‘Cinemastore’, in via Mincio, nel quartiere Santa Rosa di Lecce. Un attentato che si rivelò essere una vendetta trasversale nei confronti di una dipendente che, in quegli anni, era la compagna di Giampaolo Monaco, alias ‘Gianni Coda’, autore del delitto di Antonio Giannone, ucciso a colpi di pistola sul pianerottolo di casa.