LECCE- E’ stato il pretore che, con una sentenza storica, ha “seppellito” il ceffone dato dai genitori ai figli, condannando una madre di Alessano che lo aveva dato al suo bimbo di 5 anni. Ma è stato anche colui chi ha messo sotto chiave interi pezzi di mare per provare a salvarlo dalle speculazioni, sul versante ionico. O che ha assolto chi “non aveva di che mangiare” e ha “rubato per fame”.
E’ morto all’età di 87 anni il giudice Angelo Sodo, pretore di Nardò e Alessano e consigliere di Cassazione, una delle toghe più in vista in Italia a cavallo degli anni ’70 e ’80. In quel periodo condusse anche la trasmissione “Le leggi e il cittadino” su TelelecceBarbano.
Molti i suoi sequestri “noti”, come quello della piazzetta di Santa Caterina, cuore della movida dell’epoca ma aperta a un traffico incompatibile con la presenza di pedoni. Tanto discutere hanno fatto anche le sue sentenze: oltre a quella del ceffone, anche l’assoluzione di un ragazzo che aveva portato a casa una grande quantità di legna, perchè “faceva un freddo cane e quella legna serviva alla famiglia per il caminetto”, spiegò Sodo in un’intervista. Ha giudicato migliaia di persone per abusivismo edilizio sulla costa e inventato una segnaletica non prevista dal codice della strada per avvertire gli automobilisti dei passaggi a livello incustoditi.