LECCE- Gli studenti chiamano, lo sportello “Sos edilizia “risponde. Un quadro dal sapore amaro però quello tracciato dal servizio attivato dall’unione degli studenti di Puglia. Sono circa 50 le scuole del tacco d’italia ad essersi rivolte a loro per materiale, spazi e persino per le misure di sicurezza carenti.
I casi di infiltrazioni e crolli di intonaco denunciati dagli studenti, dal Gargano al Salento, per loro sono la testimonianza tangibile di una situazione insostenibile. Allarmante anche il numero degli incidenti che si sono verificati nell’ultimo anno in vari edifici, dal cedimento del solaio al Fermi di Lecce al crollo di calcinacci al Poerio di Foggia.
In una nota sulla pagina online si legge anche di “un problema di spazi diffuso in tutte le province: fra classi pollaio, aule mancanti e assenza di laboratori, spesso gli studenti sono costretti a frequentare la scuola divisi in turni, a seguire le lezioni in succursali difficilmente raggiungibili o, come nel caso limite del nautico “Vespucci” di Gallipoli, ad essere ospitati da strutture per nulla idonee, come gli archivi del Tribunale”. Assenza di scale anti incendio e amianto, “emergenze alle quali- sottolineano- le risposte fornite dalle province e dalla regione si sono rivelate il più delle volte insufficienti: pochi finanziamenti e assenza di un piano strutturale di investimenti”.
Un bilancio poco edificante, dunque, una corsa ad ostacoli: le scuole non reggono il colpo, il diritto allo studio diventa battaglia.