LECCE- “Aqp in nessun caso può tagliare il minimo vitale“. Così replica il Presidente della Commissione Controllo, l’On.Antonio Rotundo alla nota dell’Acquedotto Pugliese secondo cui “Il quantitativo minimo vitale di acqua necessita di un provvedimento attuativo dell’AEEGSI”. “All’art. 3 del decreto è letteralmente scritto -dichiara- che ” in nessun caso è applicata la disalimentazione del servizio agli utenti che versano in condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale, ai quali è in ogni caso garantito il quantitativo minino vitale di 50 litri abitante giorno”. L’ Autorità ha individuato per gli altri settori regolati il limite di 7.500 euro di reddito Isee, e di 20.000 per le famiglie con più di tre figli, il tetto per il riconoscimento dello stato di comprovato bisogno, quindi ne discende che a questi utenti svantaggiati in nessun caso il gestore può sospendere l’erogazione dell’acqua dovendo assicurare il minimo vitale, quale vero e proprio diritto umano di ogni persona. “Trovo inaccettabile -conclude Rotundo- che, in presenza di un decreto già entrato in vigore, da parte di Aqp si continui come se nulla fosse con il taglio indiscriminato del servizio idrico”.