
CASARANO- Ha patteggiato quattro anni e mezzo di reclusione, Emanuele Sabato, l’infermiere 41enne di Casarano, in servizio nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Vito Fazzi. Per lui accusa pesantissima, avrebbe drogato una paziente e le avrebbe rubato due anelli. Le avrebbe iniettato in vena, utilizzando un agocannula, benzodiazepine. La sostanza, annoverata tra quelle stupefacenti, non era stata prescritta alla donna, ricoverata e in osservazione a seguito di una caduta.
La donna, dopo aver sentito un lieve bruciore -così ha raccontato alla Polizia- è caduta in un sonno profondo , per lei inconsueto; al risveglio si è accorta della mancanza, dal suo anulare, di un anello in oro con un rubino incastonato tra piccoli diamanti. Alla sua richiesta di aiuto, nella stanza si è presentato lo stesso infermiere di turno la sera precedente che, al racconto e alla richiesta di aiuto della signora, le ha risposto, solidale, “Sono ricordi, no? Hanno valore affettivo”. È stato l’uso del plurale a tradire l’infermiere, perché alla donna, in quel momento, risultava il furto di un solo anello.
Pochi minuti dopo, invece, la vittima si è accorta che le mancava anche la fede del 25° anniversario di matrimonio. Il personale della Squadra Mobile, dopo aver identificato l’infermiere, ha perquisito l’abitazione dell’uomo, trovando gli anelli descritti nella denuncia
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