SAN FOCA- Alla domanda “Entro quando avreste bisogno di una proposta di sito alternativo” la risposta è: “Domani?”. Così il portavoce di Tap fa capire che il tempo per presentare un sito alternativo a San foca su cui far approdare il gasdotto, è praticamente scaduto.
Sì perchè ora che l’incontro a Baku si è tenuto, il via libera all’opera è stato dato ed i tempi da rispettare sono strettissimi: i cantieri devono essere aperti entro i primi mesi del 2016 e l’inizio della consegna vera e propria del gas deve, per contratto, avvenire il primo gennaio del 2020.
Il gasdotto è un microtunnel che trasporterà il gas a zero in Europa, partendo dall’Adzerbaijan e, passando da Grecia, Albania e attraversando il Mar Adriatico, approderà sulla costa salentina.
All’indomani della manifestazione a San Foca per dire No al progetto a cui ha preso parte il suo leader Beppe Grillo, la senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Lezzi accusa Sel, Vendola, il Pd di non aver fatto nulla nei tempi previsti per fermare l’opera.
Ora che le lancette girano velocissime è corsa contro il tempo. I 40 sindaci salentini hanno deliberato un No che hanno consegnato nelle mani della Regione Puglia, che lo porterà alla conferenza dei servizi gestita dal Ministero dello Sviluppo economico, finalizzata all’autorizzazione unica, ultimo step per dare il via, quello vero, ai lavori.