LECCE- Dietro l’angolo c’è un nuovo rischio caos nel caos già abbastanza complicato del traffico ferroviario: il 30 settembre coincide con l’entrata in vigore della circolare che impone di limitare a massimo 50 chilometri orari la velocità sulle reti non dotate di Scmt (sistema di controllo marcia treno). Tradotto: per sei tratte delle Fse si profila un ulteriore inceppamento, che si somma a quello che ha reso queste settimane infuocate. Una nuova gatta da pelare, tanto che per le prossime ore i sindacati di categoria sono stati convocati d’urgenza a Bari dalla direzione di esercizio Fse, per capire quali soluzioni adottare. Si tenterà la carta del doppio conducente: l’ipotesi al vaglio dei tecnici, infatti, è quella di provare a bypassare il vincolo affiancando al macchinista un altro collega, a garanzia di una maggiore sicurezza.
Se questo potrà bastare è ancora presto per dirlo. Di certo c’è che la Puglia ha gli occhi puntati addosso dopo il disastro ferroviario di Corato, nel luglio scorso.
Per quanto il programma di esercizio per venerdì, pubblicato da Fse, non contempli ritardi ulteriori rispetto a quelli già messi in conto a causa del fermo degli Atr 220, i pendolari tremano già. Soprattutto quelli delle sei tratte che collegano Maglie a Otranto, Lecce a Gallipoli, Casarano a Gallipoli, Martina Franca a Lecce, Novoli a Gagliano via Nardò, oltre a Taranto con Bari. La prescrizione riguarda le infrastrutture che non rispettano gli standard della rete nazionale. Si lavora, ora, per escamotage, ma difficilmente farà sconti l’Ansf, l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria che da metà settembre ha la gestione di quasi tutte le ex linee concesse.
Un problema nel problema ancora con soluzioni a singhiozzo: al momento, infatti, molte corse vengono ancora sostituite da autobus, come quelle pomeridiane sulla Maglie-Otranto e sulla Casarano-Gallipoli; resta soppresso il treno delle 5.40 da Gagliano a Zollino, mentre quello delle 13.30 parte solo da Maglie, lasciando sguarnito il sud Salento. Lungo la Martina Franca-Lecce, corse monche fino a Manduria.