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Briatore nel Salento tra polemiche ed entusiasmi: i ricchi vogliono divertimenti e non alberghetti

LECCE- Sono venuto grazie a dei giovani imprenditori altrimenti non avrei mai conosciuto il Salento, così Flavio Briatore nella sua performance ad Otranto. Il Salento deve offrire servizi. All’indomani di queste dichiarazioni, Mimmo de Santis imprenditore, presidente della Federalberghi di Lecce e socio dello stesso Briatore, commenta: “Flavio non avrebbe detto quelle cose se avesse conosciuto meglio il Salento e come tutti i turisti se ne sarebbe innamorato apprezzando la nostra cultura, la nostra tradizione, le nostre chiese ed il nostro barocco ed anche il nostro mare. Ha detto chiaramente che è qui grazie all’invito di giovani imprenditori e non certo per conquistare e sono certo che continuando a venire cambierà idea e si acculturera per primo lui. Noi però dobbiamo essere in grado di offrire un turismo a 360 gradi e la nostra offerta deve seguire la domanda di tutti coloro che vogliono vivere il nostro territorio anche dei ricchissimi vip senza trascurare anche le minime esigenze delle famiglie”.

Gli imprenditori, turistici e non, sono indubbiamente d’accordo sul fatto che il Salento non sia pronto al turismo extra lusso. “Confindustria ha sempre evidenziato la necessità di aumentare la qualità dell’offerta turistica -dice giuseppe Coppola, presidente della sezione Turismo– Certo non possiamo immaginare solo un turismo di super ricchi, ma c’è la necessità di avere infrastrutture adeguate. E assolutamente non si può pensare di cementificare la nostra costa, patrimonio fondamentale da tramandare. Prima di pensare a nuove strutture, l’obiettivo è consentire a quelle già esistenti di dotarsi di ciò che permetterebbe loro di avere una stella in più, di fare un salto di qualità”.

Per ANDREA MONTINARI: “Il tur di qualità si costruisce nel tempo, ed è Ovvio che nel Salento non possiamo pregiarci di questo. Però qualcosa sta cambiando, basti pensare da dove si è partiti e dove siamo ora. Spetta a privato e pubblico raggiungere anche il target di cui parla Briatore. Lui è abituato ad altri circuiti. Facile dire che qui non c’è quel tipo di turismo. I presupposti, però, ci sono. Otranto presto avrò il nuovo porto”. Per il presidente di Laica Roberto Fatano la colpa è della parte pubblica, che definisce “tardiva e lasciva. Mancano misure e sistemi. Le infrastrutture sono da terzo mondo. Non vengono sostenute le imprese turistiche che vogliono migliorarsi. È una continua corsa a ostacoli”.

Antonio CRUSI, che da tour operator conosce bene cosa cerchino i turisti cosiddetti vip, è d’accordo con Briatore: “mancano i servizi connessi alle strutture alberghiere di lusso. Non siamo ancora pronti per un target del genere. Basti pensare alla stessa Lecce: nel centro storico si consumano panini e pizzette, i ristoranti di alto livello non vanno perché manca il turismo “di lusso”.

“Briatore, no grazie” è il commento del consigliere regionale Pd Sergio Blasi. “Il modello proposto da Briatore al Salento offre molti motivi per essere rispedito al mittente. Noi dobbiamo guardare ad un turismo che sia in grado di apprezzare e rispettare la terra che visita e di non farci perdere il rispetto per noi stessi. Come accade quando istituzioni pubbliche cedono alla tentazione della Photo opportunity con il Vip senza riuscire a opporsi efficacemente nel dibattito, come avrebbero dovuto fare a Otranto. “CARO BRIATORE, IL SALENTO È UNICO E IRREPLICABILE” dice Paolo Pagliaro: “Siamo sarcasticamente commossi dal messaggio lanciato dal “magnate” Flavio Briatore.Lo diciamo da sempre che il turismo non ha un solo modello, così come da vent’anni gridiamo ai quatto venti del bisogno vitale del Salento di avere nuove infrastrutture e nuovi collegamenti.

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