Cronaca

Nuova discarica, il Nord Salento avanti compatto. Ecco dove è prevista

LECCE- Il nostro drone attraversa il cielo e restituisce immagini esclusive, quelle che dall’alto ci consentono di capire meglio dove la nuova mega discarica dovrebbe sorgere, in quello che è ancora feudo di Lecce ma proprio all’incrocio dei territori di Surbo, Trepuzzi e Squinzano.

Come dimostrano le cartografie allegate al progetto depositato, è in questa porzione centrale delle cave Trio, in parte ancora attive, che dovrebbe sorgere la discarica di rifiuti speciali non pericolosi, su tre settori distinti per lo stoccaggio. Un paesaggio lunare, un colpo d’occhio potente, tra gli ulivi e le masserie diroccate, una delle quali, a pochi metri, ancora abitata, e a pochi passi dall’abbazia di Cerrate e dalla marina di Casalabate, ma soprattutto dai centri abitati di Surbo e Trepuzzi.

A depositare lo studio di impatto ambientale l’8 agosto scorso è stata l’Ati composta dalle società Geoambiente e Trio, quest’ultima proprietaria del sito. Un progetto passato inosservato per almeno tre settimane, complice anche il ferragosto. Ora, però, è tempo di approfondimenti. Riusciamo a spulciare i faldoni depositati negli uffici competenti. E sono i dettagli tecnici a far tremare l’itero territorio: la capacità volumetrica totale sarà pari a 650mila mc; “la discarica – si legge nei documenti – verrà colmata attraverso la sovrapposizione di 4 strati di rifiuti dell’altezza di circa 5 metri”; “sulla base delle valutazioni effettuate in ordine al possibile bacino d’utenza della discarica, si è assunta l’ipotesi di un potenziale conferimento dell’ordine di 80mila tonnellate l’anno di rifiuti”. In questo modo, “si prevede l’esaurimento delle volumetrie della discarica di progetto in un periodo di circa dieci anni a partire dalla data di inizio dei conferimenti”.

I sindaci dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, autoconvocatisi in tarda mattinata nel municipio di Surbo, si sono ritrovati questo progetto tra capo e collo. Si prova a muoversi in maniera compatta. “non abbiamo posizioni pregiudiziali – aggiunge il primo cittadino di Trepuzzi, Giuseppe Taurino – ma forti riserve rispetto ad alcune problematiche, perché si tratta di un’area già stressata, molto vicina ai centri abitati e su cui si è investito molto in termini turistici”. È per queste ragioni che l’Unione dei Comuni chiede ora la sospensione dell’iter procedurale per consentire un approfondimento anche con i livelli istituzionali più alti interessati. Nessun contatto, ancora, con Palazzo Carafa.

E’ il lunghissimo elenco dei rifiuti che lì, una volta incassate le autorizzazioni, potranno essere smaltiti a spaventare: dal carbone attivo esaurito agli scarti prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti (come triturazione, compattazione etc), dai fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue a plastica, vetro, metalli, carta, scarti industriali, fino ai rifiuti urbani non destinati al compost. E questo fa ipotizzare che la discarica possa sorgere anche in sostituzione di quella chiusa per esaurimento a Cavallino e il cui progetto di ampliamento è naufragato solo qualche mese fa.

Tiziana Colluto

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