LECCE- Il sindaco di Lecce, “negli ultimi giorni non solo fa chiamare i dipendenti del Comune i cui parenti stretti si sono candidati in liste diverse da quella di Giliberti per esprimere loro la sua meraviglia per questo atto “inconsueto” nei suoi riguardi, ma, a tali persone così come numerosi dipendenti del Comune, con la scusa del saluto di fine mandato, raccomanda di votare la propria persona per dare continuità all’azione amministrativa consegnando loro i rituali “santini”. L’accusa arriva dal consigliere di opposizione Luigi Melica, Udc. “I due fatti -dice- sono legati dalla stessa logica: ricordare ai dipendenti comunali che il potere è suo, che lui lo gestisce come meglio crede ed è meglio non mettersi contro di lui, altrimenti si rischia di finire come la madre del candidato Sindaco Alessandro delli Noci, l’unico dirigente penalizzato dalla riorganizzazione amministrativa”.