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Sit in docenti in Prefettura: la “Buona Scuola” a discapito della famiglia

LECCE-Una vita da precari, poi la mobilità nazionale obbligatoria prevista dalla legge 107 dello scorso anno e poi la tanto attesa assegnazione della nuova sede: per loro oggi, però, quella cattedra è sinonimo di valigia in mano. Ma i docenti di Lecce e provincia non ci stano e il loro dissenso scendono a manifestarlo in strada, sotto la sede della Prefettura.

 

Sono prevalentemente donne e madri al bivio in un percorso che da tempo viaggia a senso unico direzione “buona scuola”: il loro posto le attende al Nord, là dove altri docenti saranno invece trasferiti nel tacco d’Italia.

Una partita con pedine spostate da una parte all’altra della scacchiera ma che potrebbe arrivare ad una svolta martedì mattina quando a Palazzo Adorno la Provincia sottoporrà all’attenzione della Deputazione salentina le proposte tecniche per evitare una vera e propria emigrazione di massa.

24ore: qualla tanto attesa valigia e quest’interminabile tempo d’attesa prima di conoscere la propria sorte. Sognano lo scacco matto, ma raccontano una partita che dall’altra parte vede schierati anche chi, al contrario, non dovrebbe vestire i panni dell’avversario: si tratta dei docenti precari in attesa nelle graduatorie ad esaurimento (GaE).

 

Count down fino a martedì. 24ore: quella valigia, quel tempo oggi più che mai carico di speranze.

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