LECCE- Avrebbe avuto senso solo se storicamente collocata nell’epoca Medievale. Così il Presidente Paolo Pagliaro sulla passerella per disabili dell’Anfiteatro Romano di Piazza S. Oronzo. Nel tentativo di eliminare una barriera ben presto un’altra è stata edificata ed ora si erge e sovrasta su un pezzo di storia. Una vera e propria barriera culturale: “Non si può pensare di creare ancora una volta una barriera -afferma- Posizionare in una sorta di ghetto i diversamente abili fa parte di una mentalità preistorica, da Medioevo, che pensavamo oramai fosse stata superata nella nostra città. Bisogna superare qualsiasi tipo di barriera, non solo architettonica, ma anche culturale, puntando sulla normalità. Bisogna dare la possibilità ad ogni persona con disabilità di fruire di uno spettacolo o di un luogo pubblico alla pari di chiunque altro. Non di certo mettendoli lì in passerella o in una vetrina”
Al di là delle responsabilità, si tratta di una scelta oggettivamente scellerata– prosegue- ci sono tante tecniche per agevolare un diversamente abile nel suo non isolamento. “La balaustra che è stata divelta per consentire il passaggio della passerella mi sembra una scelta da dilettanti allo sbaraglio. Questo è uno sfregio a un bene culturale così rilevante in piazza Sant’Oronzo, nel nostro anfiteatro. Ci sono diversi sistemi che vengono utilizzati un po’ ovunque, in Italia e nel mondo, bastava informarsi un po'”. Cultura non significa solo organizzazione di spettacoli. “Insipienza e insensibilità nei confronti delle condizioni dei disabili che devono essere trattati non come diversi ma come persone normali. La cultura non è soltanto uno spettacolo artistico, la cultura -conclude Pagliaro- in una città moderna e civile si misura anche attraverso queste cose”.