VENEZIA/LECCE – Un truffatore ‘seriale’ che, attraverso 55 alias, via internet avrebbe messo a segno oltre 250 raggiri ai danni di persone convinte di poter acquistare telefonini, tablet, play station e altro materiale. Tutti clienti che venivano ‘descritti’ in una sorta di diario. E’ l’accusa mossa a un quarantenne leccese denunciato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che nell’arco di due anni è risultato aver accumulato un illecito guadagno di oltre 80.000 euro. Tutto è partito dalla denuncia presentata presso il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia da una persona che aveva inutilmente atteso la mancata consegna di uno smartphone acquistato su internet mediante ricarica di una carta di pagamento.
Per ogni offerta di vendita pubblicata su Internet, il truffatore annotava sul suo “manoscritto”, con scrupolosa descrizione dei dettagli, l`oggetto proposto (generalmente smartphone, tablet e play station), l`alias con il quale si presentava, l`utenza telefonica usata per contattare l`acquirente nonché le generalità di quest`ultimo, il prezzo concordato e la carta sulla quale era stato effettuato l`accredito. Nel suo “diario”, inoltre, gli investigatori hanno trovato appuntati curiosi elementi riferiti a luoghi e persone per rendere ancora più credibili le sue truffe, ma anche sue impressioni sugli utenti con i quali veniva in contatto, classificandoli come “esperto di truffe”, “analfabeta”, “già cliente”, “ubriaco”, “anziano”, “vecchio”, “vecchio interdetto”, “è stato condannato a 1 anno per 300 truffe”, così da evitare ogni errore e rendere la sua attività ancora più efficace.
Le indagini hanno portato a un uomo residente nel basso Salento, attualmente agli arresti domiciliari nella provincia di Lecce.