PORTO CESAREO-L’ombrellone come segnaposto, per avere già un pezzo di spiaggia per sé, in prima fila, prima ancora di arrivare al mare. Le denunce dei bagnanti fanno scattare il blitz della Capitaneria di Porto di Porto Cesareo, coadiuvata dai carabinieri del posto e dai vigili urbani. E così Torre Lapillo diventa l’ultima tappa della controffensiva contro l’ombrellone selvaggio, dopo le altre che in Italia hanno portato agli onori della cronaca, solo negli ultimi giorni, Cecina e S. Teresa di Riva, in Toscana e Sicilia.
Stesso copione, dunque, da nord a sud. Sotto sequestro sul litorale cesarino sono finiti 85 ombrelloni, oltre a sedie sdraio e anche giochi per bambini, tutto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Non sono stati identificati i proprietari e chi dovesse farsi avanti è avvisato: sarà denunciato per violazione degli articoli 54 e 1161 del codice della navigazione: occupazione abusiva di demanio marittimo.
Il sopralluogo nella serata del 16 agosto. Le segnalazioni, infatti, non erano mancate negli ultimi tempi ma che quel malcostume costituisse un reato penale a tutti gli effetti in pochi, forse, ne erano consapevoli.
Eppure, la legge parla chiaro: dopo l’imbrunire, la spiaggia va liberata e per tutelare la collettività da abusi volti a limitare il diritto di fruizione del mare e del litorale libero.
Altra forma di occupazione abusiva quella riscontrata a Torre Ovo, nel Tarantino, dove il titolare di un residence, sprovvisto di concessione demaniale, offriva ai propri clienti un servizio supplementare, applicando anche un tariffario “dedicato”, rinvenibile peraltro sul sito internet della struttura ricettiva.
Per questo, le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro tutte le attrezzature rinvenute e segnalavato all’Autorità Giudiziaria l’amministratore della struttura ricettiva.