L’estate ai margini: solo nel Salento, l’accoglienza post ospedaliera per i senzatetto

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LECCE- Gika viene dalla Romania, ha 56 anni e se non avesse avuto questa opportunità, per lui sarebbe stata morte certa: impossibile superare la convalescenza dopo l’impianto di un peacemaker dormendo in stazione. Sono storie tutte difficili e in fondo molto simili quelle che attorno al tavolo raccontano gli ospiti del Servizio Gerico, l’unico in Italia a dare accoglienza post ospedaliera a chi una casa non ce l’ha. Come Goran, 32 anni, che viene da Kirkuk, nel nord dell’Iraq: ha perso le gambe nel bombardamento della sua casa, ha visto morire la sua famiglia al completo. Qui ha trovato protesi e un nuovo corso.

Anche Maulwd, 45 anni, viene da Kirkuk, dove faceva il giornalista, è ospite della Comunità Emmaus, presso le chiesa dell’Idria, con tutta la sua famiglia e questo per lui è un ritrovo. E poi c’è Amadouba, 33 anni, dal Gambia fin qui per rivendicare la propria libertà.

La diocesi di Lecce ha voluto questo luogo come “opera segno” in quest’anno della misericordia, ridando vita alla canonica alle spalle della chiesa di San Massimiliano Kolbe, in città. Era rimasta devastata per 12 anni, dopo un incendio di cui ancora qualche finestra porta addosso i segni. Diecimila euro l’investimento complessivo per acquistare i materiali, tutto il resto è nato da donazioni di arredi e manodopera volontaria.

Un luogo speciale. Soprattutto, unico. Sono le strutture ospedaliere di tutto il Salento a chiamare qui per cercare una dimora ai pazienti che vanno dimessi.

“Da marzo, quando abbiamo aperto, ad oggi – spiega Simona Abate, coordinatrice del servizio – sono almeno una ventina le persone arrivate qui e restano per periodi medio lunghi”.

Parola chiave: autogestione. Ognuno provvede per sé e per gli altri, per imparare ad andare avanti senza assistenza. Non ci sono solo stranieri. Filippo, che di anni ne ha ben 90, è leccese doc.

Nel Salento del turismo sfavillante, questa è l’estate di chi è ai margini. Come Antonio, anche lui leccese, 71 anni, dimesso da poco dal reparto di Psichiatria di Scorrano in seguito a un tentativo di suicidio dopo aver perso la casa.

 

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