LECCE-Per Abaterusso bisogna unire il centrosinistra e, se Blasi dovesse vincere le primarie, il Pd sarebbe pronto ad una battaglia comune per le elezioni a Lecce. Per molti il buonismo del partito sulla candidatura dell’ex sindaco di Melpignano nasconderebbe un piano segreto ed a sorpresa.
Il silenzio del senatore Dario Stefano la dice lunga, così come il fatto di aver lui stesso ospitato a Lecce il capogruppo al Senato, Zanda, ed il sottosegretario Migliore. Ma il nome del parlamentare ed ex assessore regionale potrebbe non essere l’unica soluzione alternativa tanto che Abaterusso si dichiara certo delle possibili primarie se il partito non troverà una soluzione unitaria anche ascoltando gli alleati.
Per il capogruppo a Palazzo Carafa, Paolo Foresio, “non si ha bisogno di salvatori della patria ma di gente che si sporchi le mani”, quasi a risposta alla violenta reazione dello stesso Blasi: “chi non è felice della mia candidatura se ne faccia una ragione – ha detto il consigliere regionale – io sono l’ unica alternativa valida e credibile. Non tornerò sui miei passi. Non c’ è una coalizione di maggioranza credibile. Non c’è più bisogno della normalità che da 60 anni non funziona, io sono l’ anomalo di cui Lecce ha bisogno”.
Tutto il partito, riunito nel pomeriggio per l’attesa direzione provinciale, risponde picche: si rinvia a fine agosto e settembre quanto qualcuno sperava di definire ora. Si rinvia, però, aprendo a liste civiche e società, quasi per sminuire ogni velleità di presenti e future candidature.
La linea politica, presentata come quella del segretario provinciale Salvatore Piconese e del segretario cittadino Fabrizio Marra, alla fine è votata all’unanimità: prossimo obiettivo sarà individuare i soggetti politici, sociali e civici che condividano il progetto Pd e sancire il “patto Lecce 2017” attraverso il quale designare il nome del candidato sindaco.
