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“Vigili del fuoco dimenticati dalle istituzioni”, la protesta dei Sindacati

LECCE- “La notizia mortifica noi Vigili del fuoco perché ad oggi -scrivono- nonostante il grido d’aiuto con tanto di richiesta d’incontro inviata al Prefetto di Lecce, nessun tavolo tecnico è stato convocato, per discutere e varare un piano straordinario per l’emergenza incendi. In attesa della convocazione, che speriamo arrivi quanto prima, noi della UIL PA Vigili del Fuoco Lecce sottolineiamo e rimarchiamo ancora una volta lo stato d’emergenza in cui i Vigili del fuoco operano ogni giorno. Dopo i grandi incendi a Gallipoli, Porto Badisco, Santa Cesarea e quello di Otranto a luglio, agosto è iniziato nel peggiore dei modi. Migliaia di ettari di pineta, bosco e macchia in fumo da Torre Chianca fino a San Cataldo, con Canadair al lavoro per ore e ore. Ormai non c’è giorno che alzando gli occhi al cielo nel Salento, non si veda in azione un velivolo antincendio, mentre il paesaggio a terra è ogni giorno più desolante, tetro, cinereo. Le statistiche parlano chiaro: su turni da 12 ore si lavora in media ben 9 ore senza sosta. Con punte di 12 ore su 12. A nessuno sembra importare dell’incolumità dei lavoratori vigili del fuoco, dei cittadini e del paesaggio. L’emergenza riguarda anche i mezzi: quelli a disposizione sono oramai obsoleti e nessun nuovo acquisto è in previsione.

A fare eco all’appello è intervenuto anche Giancarlo Capoccia, Segretario Provinciale del CoNaPo Lecce, Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco: sull’emergenza incendi estivi la politica è confusa e spendacciona- afferma- Vigili del Fuoco impegnati senza sosta nonostante la legge quadro sugli incendi boschivi affidi ad altri e NON a loro i compiti di coordinamento. Se a questo aggiungiamo la latitanza di tutti gli enti preposti dai Comuni, alla Provincia, alla Regione, i quali hanno l’obbligo di vigilare su quanto disposto dalle vigenti normative regionali affinché le prescrizioni, fondamentali sia in fase di prevenzione sia in fase di lotta attiva, siano rispettate il gioco è fatto. Competenze e coordinamento degli incendi dovrebbero ritornare a tutti gli effetti ai vigili del fuoco: questo significherebbe un taglio a spese inutili e una gestione finalmente efficiente e responsabile dell’emergenza.

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