LECCE- La direzione del carcere di Borgo San Nicola l’ha definita un’azione coraggiosa: un progetto antiviolenza che si rivolge non solo alle vittime ma stavolta anche agli autori di atti su minori e donne. È quello che sta iniziando a prendere forma nella casa circondariale leccese, rivolto ai detenuti della terza sezione. Per un anno, saranno chiamati a lavorare con operatori esperti per gestione le proprie emozioni conflittuali e le abilità comunicative, con attività esperienziali e psico-educazionali in gruppo. L’obiettivo è chiaro: diminuire la probabilità di recidiva.
È il progetto “Percorsi terapeutici di consapevolezza per gli autori di violenza”, pioniere nel Salento e voluto dall’Ambito Territoriale Sociale di MARTANO come linea d’azione fondamentale per il programma che porta il nome della pittrice Frida Kahlo, affidato alla gestione di Comunità S. Francesco. Finanziato dalla Regione Puglia per il consolidamento della rete dei servizi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, è il frutto della convenzione stipulata tra l’Ambito martanese e il Centro Antiviolenza “Il Melograno”.
Ovviamente, la platea è anche e soprattutto quella delle vittime, tramite la creazione di uno Sportello Antiviolenza che servirà tutti i Comuni del circondario, tramite l’ascolto e l’accoglienza delle donne vittime di violenza; percorsi di sostegno psicologico per l’elaborazione di quel vissuto doloroso; consulenza legale e percorsi di reinserimento socio-lavorativo che garantiscano la ricostruzione di quelle relazioni sociali che, spesso, nelle situazioni di violenza di genere vengono completamente distrutte. Attivato anche un Servizio di Pronto Intervento H24 (328-8212906), per assicurare interventi in emergenza con inserimenti in struttura ad indirizzo segreto, per la tutela dell’incolumità delle donne sole o con minori. E poi il grande passo in avanti: parlare agli uomini e agire sui loro impulsi.
